Biografia

Simone Regazzoni (Genova 1975), già allievo di Jacques Derrida, ha conseguito un dottorato in filosofia presso le Università di Paris 8 Vincennes-Saint-Denis e Genova. Ha insegnato presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Pavia. Attualmente insegna presso l’IRPA di Milano e Ancona, collabora con la Scuola Holden di Torino. Scrive regolarmente per “Tuttolibri” de “La Stampa”. Nel 2023 è stato insignito del premio Parmenide per la filosofia. È autore di diversi volumi di saggistica tra cui da ultimo: Jacques Derrida. Il desiderio della scrittura, Feltrinelli, 2019; La palestra di Platone. Filosofia come allenamento, Ponte alle Grazie, 2020; Oceano. Filosofia del pianeta, Ponte alle Grazie, 2022; Mia figlia, la filosofia, Ponte alle Grazie, 2023. Ha scritto tre romanzi: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra, Longanesi, 2017; I segni del male, Rizzoli, 2020.

Libro: Mia figlia, la filosofia. La forza dell’infanzia e della paternità (Ponte alle Grazie)

Associamo la filosofia a una forma di sapere disincarnato, e dimentichiamo così che al cuore della filosofia, come insegna Platone, non c’è il semplice amore per il sapere, ma il ʻdesiderio di procreazione e parto nel bello sia secondo il corpo, sia secondo l’animaʼ. La filosofia come forza generativa è una complessa esperienza di genitorialità che mette in gioco tutte le risorse del soggetto. E al contempo la genitorialità è una profonda esperienza filosofica, perché misurarsi con la nascita di un figlio o una figlia significa misurarsi con un’altra origine del mondo.

Partendo dalla propria esperienza di filosofo e padre di Julia, muovendosi tra autobiografia e riflessione, tra cartoni animati giapponesi e filosofia antica, tra pupazzi che parlano, le bambole con cui giocava Nietzsche e la spada con cui si addestra sua figlia, Simone Regazzoni ci propone una nuova immagine di paternità che recupera l’idea greca di forza. La paternità è una trasmissione di forza vitale, un’educazione a sviluppare la propria forza vitale, a essere ʻbuoni nella forzaʼ.
Ma la paternità è anche rinascita, divenire-figlio della propria figlia, esperienza dell’infanzia non come tempo della vita da superare, ma come forma di vita connessa con la vita del tutto, come filosofia animata.

«Si leva dal cielo, ora, la sua anima; e fila via come le stelle, nella notte, verso la nascita, tra frastuono di lampi e terremoto. Platone lo sapeva: ‛Una volta addormentate, nel cuore della notte, scoppiò un terremoto illuminato da lampi, e all’improvviso le anime si levarono, correndo chi di qua chi di là, in alto, verso la nascita, filando via come stelle’. E io dormo, dormo, e aspetto di vederla, e ne sogno i piedi e le mani e gli occhi chiusi nel suo letargo, nel bianco e nero ecografico. La aspetto da quando? L’attesa più lunga di cui non esiste conto né memoria. Ma lei decide di girarsi in questa piena notte dell’otto luglio duemilaundici, come la marea che sale, gonfia di luna, che è così grande stanotte, più grande della pancia della mamma in cui dorme e nuota. È un pensiero-pesce, un niente che cresce, il mistero di un uovo cosmico».

Libro: Oceano. Filosofia del pianeta (Ponte alle Grazie)

La crisi ecologica che colpisce il nostro pianeta è una crisi cosmologica che ci obbliga oggi a ripensare l’idea stessa di pianeta e di vita al di là di quel costrutto culturale a misura d’uomo che abbiamo chiamato “pianeta Terra”. Per fare questo serve una nuova filosofia della natura che guardi a ciò che, agli albori del pensiero, venne chiamato Okeanós: il flusso primordiale da cui tutto ha origine e che tutto avvolge come in un enorme grembo materno.
È quanto si propone Simone Regazzoni in questo libro di filosofia naturalistica che è al contempo un corpo a corpo con la filosofia presocratica, i miti orientali della creazione, il Moby Dick di Melville, l’arte del surf, i quadri di Turner e il racconto del soggiorno dell’Autore sull’isola di Maupiti, un atollo corallino della Polinesia Francese dove il libro è stato scritto. La riflessione filosofica si mescola con le sensazioni che attraversano il corpo del filosofo mentre nuota o affronta le onde su una tavola da surf in questo sperduto angolo di mondo, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, poco distante dall’isola in cui, nel 1842, Melville soggiornò per un mese dopo aver disertato dalla baleniera Acushnet. Qui «Il rumore sordo delle onde lontane che frangono sul reef» sembra indicarci la via per un’altra dimensione dell’abitare, che rompe con la chiusura della Terra, dei territori, dei confini, e si apre a un pianeta Oceano come flusso, costante divenire che attraversa e accomuna tutti i viventi.
Filosofia e Oceano si incontrano così in una scrittura autobiografica che appare limpida sulla pagina come se fosse attraversata dai riflessi blu del mare.

English Version

Bio

Pupil of Jacques Derrida, he obtained a joint international doctorate in philosophy at the Universities of Paris VIII and Genoa. He has taught at the Catholic University of Milan and the University of Pavia. He currently teaches at the IRPA (Institute of Applied Psychoanalysis Research) in Milan, and collaborates with the Holden School in Turin. He writes regularly for TuttoLibri and La Stampa. He is the author of some fifteen books, including: La filosofia di Harry Potter [Harry Potter’s Philosophy], Ponte alle Grazie, 2017; Derrida, Feltrinelli, 2018; La palestra di Platone [Plato’s Gym], Ponte alle Grazie 2017. He has also authored three novels: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra [Dark Forest], Longanesi, 2017; I segni del male [The Signs of Evil], Rizzoli, 2020.

Book: Oceano

“It is time to rethink the idea of Planet and the idea of Life,
starting from Ocean, beyond the boundaries of planet Earth and
all the ethics rooted, more or less solidly, in its soil.
Ocean is the world, the planet reimagined as dimension of
flux and becoming, beyond the land-sea binary ranking
of our earth language and conceptual apparatus, starting from the idea of humankind.
If Planet Earth is the illusion of our planet – made for humans and their territorial power – Planet Ocean is the open, inappropriable planet-flux”

The ecological crisis affecting our planet is a cosmological crisis that now obliges us to rethink the very idea of planet and life beyond that man-centric cultural construct we have called ‘planet Earth’. In order to do this, we need a new philosophy of nature that looks back to what, in the early days of philosophy, was called Okeanós: the primordial flux from which everything originates and which envelops everything like an enormous womb.
This is what Simone Regazzoni proposes in this Naturalistic Philosophy book, which is at the same time a hand-to-hand encounter with pre-Socratic philosophy, oriental creation myths, Melville’s Moby Dick, the art of surfing, Turner’s paintings and the author’s account of his stay on the island of Maupiti, a coral atoll in French Polynesia where the book was written. Philosophical reflection blends with the sensations that run through the philosopher’s body as he swims or tackles the waves on a surfboard in this remote corner of the world, in the middle of the Pacific Ocean, not far from the island where, in 1842, Melville stayed for a month after deserting the whaler Acushnet. Here, “the sound of distant waves crashing on the reef” seems to show us the way to another dimension of living, which breaks with the enclosing of the Earth, of territories, of borders, and opens up to a planet Ocean as flux, a constant becoming that runs through and unites all living things.
Philosophy and Ocean thus meet in an autobiographical writing that appears clear on the page, as if crossed by the blue sparkles of the sea.

Limba sarda

Bio

Simone Regazzoni (Gènova 1975), giai dischente de Jacques Derrida, at cunsighidu unu dotoradu in filosofia in sas Universidades de Paris 8 Vincennes-Saint-Denis e Genova. At insinnadu in s’Universidade Catòlica de Milanu e s’Universidade de Pavia. Como insinnat in s’IRPA de Milanu e Ancona, collàborat cun s’Iscola Holden de Torinu. Iscriet in manera regulare pro “Tuttolibri” de “La Stampa”. In su 2023 est istadu onoradu de su prèmiu Parmenide pro sa filosofia. Est autore de paritzos volùmenes de sagìstica intre sos ùrtimos: Jacques Derrida. Il desiderio della scrittura, Feltrinelli, 2019; La palestra di Platone. Filosofia come allenamento, Ponte alle Grazie, 2020; Oceano. Filosofia del pianeta, Ponte alle Grazie, 2022; Mia figlia, la filosofia, Ponte alle Grazie, 2023. Ha scritto tre romanzi: Abyss, Longanesi, 2014; Foresta di tenebra, Longanesi, 2017; I segni del male, Rizzoli, 2020.

Oceano. La filosofia del pianeta

“Est tempus de torrare a pensare s’idea de pianeta e s’idea de vida partende dae Ocèanu, a barigadas sas làcanas de su pianeta Terra e de totus sas èticas raighinadas belle in manera istàbile in sa terra sua.
Ocèanu est su mundu, su pianeta torradu a pensare in una dimensione de flussu e devènnere coladu su binarismo geràrchicu terra-mare subra de su cale si basant su limbàgiu nostru e s’aparatu cuncetuale nostru terrestres, partende dae s’idea de òmine.
Si su pianeta Terra est s’illusione de unu pianeta nostru – a medida de òmine e de su poderiu territoriale suo – su pianeta Ocèanu est su pianeta-flussu inapropriàbile abertu”

SU LIBRU

Sa crisi ecològica chi corfit su pianeta nostru est una crisi cosmològica chi nch’obrigat oe a torrare a pensare s’idea matessi de pianeta e de vida a s’in cuddae de cuddu fraigu culturale a medida de òmine chi amus mutidu “pianeta Terra”. Pro fàghere custu serbit una filosofia noa de sa natura chi càstiet a custu chi, a arbeschende su pensamentu, fiat istadu mutidu Okeanós: su flussu primordiale dae cale totu tenet orìgine e chi totu imbòligat comente in una brente materna manna.
Est su chi nos proponet Simone Regazzoni in custu libru de filosofia naturalìstica chi est in su matessi tempus unu corpus a corpus cun sa filosofia presocràtica, sos mitos orientales de sa creatzione, su Moby Dick de Melville, s’arte de su surf, sos cuadros de Turner e su contadu de sa permanèntzia de s’Autore subra de s’ìsula de Maupiti, un’atollu corallinu de sa Polinèsia Frantzesa ue su libru est istadu iscritu. S’arresonu filosòficu s’ammesturat cun sas sensatziones chi rugrant su corpus de su filòsofu mentras nadat o afrontat sas undas subra de una tàula de surf in custu ungrone de mundu ispèrdidu, in mesu de s’Ocèanu Pacifico, pagu a tesu dae s’ìsula ue, in su 1842, Melville aiat istadu unu mese a pustis de àere disertadu dae sa baleniera Acushnet. Inoghe «S’abbolotu surdu de sas undas larganas chi istrampant subra de su reef» paret nch’inditent sa bia pro una àtera dimensione de s’istare, chi segat cun sa serrada de sa Terra, de sos territòrios, de sas làcanas, e s’aberit a unu pianeta Ocèanu comente a flussu, sighidu devènnere chi rugrat e acumonat totu sos bividores.
Filosofia e Ocèanu s’atòbiant gasi in un’iscritura autobiogràfica chi cumparet lìmpia in sa pàgina comente chi esseret rugrada dae sos lampalughes biaitos de su mare.

Mia figlia, la filosofia. La forza dell’infanzia e della paternità (Ponte alle Grazie)

Assotziamus sa filosofia a una forma de ischire iscarradu, e ismentigamus gasi chi a su coro de sa filosofia, comente nos imparat Platone, non b’est s’amore simple pro su ischire, ma su ‘disìgiu de procreazione e issindicada in su bellu siat segundu su corpus, siat segundu s’animaʼ. Sa filosofia comente fortza ingendradora est una esperièntzia cumplessa de genitorialidade chi ponet in giogu totu sas risursas de su sugetu. E in su matessi tempus sa genitorialidade est una esperièntzia filosòfica profunda, pro ite a si mesurare cun sa nàschida de unu fìgiu o una fìgia bolet nàrrere a si mesurare cun un’àtera orìgine de su mundu.

Moende de s’esperièntzia sua de filòsofu e babbu de Julia, moende·si intre autobiografia e meledu, intre cartones animados giaponesos e filosofia antiga, intre pupatzos chi faeddant, sas pupias cun sas cales giogaiat Nietzsche e s’ispada cun cale istruit sa fìgia, Simone Regazzoni nos proponet un’imàgine noa de paternidade chi recùperat s’idea grega a fortza. Sa paternidade est una trasmissione a fortza vitale, un’annestru a isvilupare sa fortza vitale pròpia, a èssere ‘bonos in sa fortzaʼ.
Ma sa paternidade est fintzas renàschida, devènnere-fìgiu de sa fìgia pròpia, esperièntzia de sa pitzinnia non comente tempus de sa vida de colare, ma comente forma de vida acapiada cun sa vida de su totu, comente filosofia animada.

«Si catzat dae su chelu, ora, s’ànima sua; e curret foras comente a sos isteddos, in sa note, cara a sa nàschida, intre sonu de lampos e terremotu. Platone l’ischiat: ‛Una bia atzoncadas, in su coro de sa note, aiat tzocadu unu terremotu illuminadu dae lampos, e de repente sas ànimas si fiant catzadas, currende chie dae inoghe chie dae in cue, in artu, cara a sa nàschida, filende lestra comente a isteddos’. E deo dormo, dormo, e ibeto de la bìdere, e nde biso sos pees e sas manos e sos ogros serrados in su letargu suo, in su biancu e nieddu ecogràficu. L’isbeto dae cando? S’isbetu prus longu chi no nd’esistit contu ne ammentu. Ma issa detzidet de si girare in custa note prena de s’oto de trìulas duamìgia-ùndighi, comente a sa marea chi àrtziat, unfrada dae sa luna, chi est gasi manna istanote, prus manna de sa bentre de sa mama in ue dormit e nadat. Est unu pensamentu-pische, unu nudda chi creschet, s’arcanu de un’ou còsmicu»