Foto di Paolo Barone

Biografia

Nata a Erice da madre statunitense e padre siciliano, dopo il liceo classico, si trasferisce a Bologna per frequentare l’Università, dove si laurea in giurisprudenza nel 2004, e dal 2011 è iscritta all’Albo degli avvocati del capoluogo emiliano-romagnolo.
Nel 2008 ha fondato il Centro Europeo di Studi sulla Discriminazione;
nel 2010 è stata nominata vicepresidente del Movimento Identità Trans (carica ricoperta fino al 2019).
Nel 2016 ha co-fondato l’associazione Gay Lex: una rete di avvocati e ad attivisti per la tutela dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans.
Nel 2010 è stata eletta coordinatrice provinciale di Sinistra Ecologia Libertà nella provincia di Bologna; carica ricoperta fino al 2011, anno in cui è entrata a far parte del consiglio comunale di Bologna.

Dal 2011 al 2016 è stata consigliera comunale a Bologna, eletta nelle file di Sinistra Ecologia Libertà a sostegno del candidato sindaco Virginio Merola.
È stata componente della Direzione Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà dal 2013 fino alla dissoluzione del partito nel 2016 in qualità di Responsabile Nazionale Diritti.

Nel 2018 fonda, insieme all’avvocata Silvia Gorini, lo studio “Legali Associate Wildside Human First“, qualificato nel campo delle nuove tecnologie.
Nel luglio 2019 ha lanciato la campagna online Odiare Ti Costa: campagna che offre assistenza legale a chi è vittima di violenza e diffamazioni sul web; grazie a questo progetto, ha vinto il primo premio nella categoria «professionisti pro bono» ai The Good Lobby Awards del 2019.
Nel gennaio 2020 è stata scelta fra le dieci Donne del 2020 da iO Donna.
Nel luglio 2020 ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi alla carica di sindaco di Bologna in occasione delle elezioni amministrative del 2021, partecipando a delle eventuali elezioni primarie nella coalizione di centro-sinistra. In tale occasione, ha esortato il Partito Democratico a non indugiare nel costruire tale coalizione.
Nella primavera del 2021, La Torre decide di sostenere in occasione di queste primarie la candidatura dell’assessore uscente alla cultura Matteo Lepore, eletto poi sindaco.

Fonte: Wikipedia

Libro: “Ci sono cose più importanti”
Edizione Mondadori

«I giornali e i media parlano solo di temi politicamente corretti. Non si può scherzare più su nulla. Se usi espressioni come “signore e signori” vieni accusato di non essere inclusivo. La famiglia è quella composta da madre e padre, basta con la lobby gay! Viviamo in una dittatura del pensiero unico e nessuno lo dice.»
È davvero così?
Ogni volta che in Italia si prova a fare un passo avanti nel campo dei diritti civili o si lotta per la difesa o l’empowerment di quelle che definiamo minoranze, qualcuno immediatamente protesta: «Ma non ci sono cose più importanti?».
La retorica del «ci sono cose più importanti» negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza, la risposta prediletta in ogni dibattito. Ed è proprio seguendo questa logica che molte battaglie vengono messe in secondo piano, perché, appunto, c’è sempre qualcosa di «più importante».

E così il fine vita, il diritto all’adozione o alla genitorialità di persone single o non sposate, i diritti delle persone LGBTQIA+, lo ius soli, la parità fra uomini e donne scivolano lontani nell’agenda delle priorità.

Nel frattempo, però, le «cose importanti» non sono comunque successe.
L’Italia è al quarantunesimo posto nella classifica mondiale per la libertà di stampa, siamo penultimi per tasso di occupazione in Europa.

In questo libro, Cathy La Torre disegna la mappa di un viaggio nei diritti che non possono più attendere. Attraverso esempi concreti, racconta come altrove hanno fatto, spesso a costo zero, quello che in Italia ancora si rimanda. Un prontuario gentile che vi permetterà di avere sempre una risposta pronta e fondata all’annosa domanda: «Ma non ci sono cose più importanti?».

English Version

Born in Erice [Sicily] from US mother and Sicilian father, after her Classic Studies diploma she moved from Sicily to Bologna, where she read law, graduating in 2004 and qualifying as solicitor in 2011.

In 2008, she founded the European Centre for Discrimination Studies; in 2010 she was appointed vice-president of Movimento Identitá Trans [the Trans Identity Movement], holding this office until 2019. In 2016, she co-founded the Gay Lex society: a network of lawyers and activists for the protection of the rights of gay, lesbian, bisexual and trans people.

In 2010, she was appointed coordinator of the Sinistra Ecologia Libertá political party [Left Environment and Freedom] for the Bologna province, holding on the title until her appointment as City Councillor in Bologna in 2011.
Her work as councillor, from 2011 to 2016, was in support of Virginio Merola, her party’s candidate for Mayor of Bologna.
She held the position of National Rights Coordinator at the National Directorate of the Sinistra Ecologia Libertá party from 2013 to 2016, when the party dissolved.
In partnership with the solicitor Silvia Gorini, she founded a Law Firm specialized in the field of new technologies in 2018: Legali Associate Wildside Human First.

In July 2019 she launched an online campaign granting legal assistance to victims of online violence and harassment (Hating will cost you), which won her the first prize in the 2019 Good Lobby Awards in the category of Pro Bono Professionals.
She was shortlisted as one of the 10 Women of the Year by the IoDonna magazine in 2020.

After announcing her candidacy as Mayor of Bologna in the 2021 local elections with the centre-left coalition, and pressuring the Democratic Party to enter the coalition, she switched to supporting the candidacy of outgoing Culture Councillor Matteo Lepore, who was elected Mayor.

Book: “There are more pressing issues”, Mondadori

“Newspapers and other media only talk about politically correct issues”. “You can no longer even crack a joke”. “If you use expressions like ‘Ladies and Gentlemen’ you are accused of not being inclusive”.

“Family means a father and a mother, enough with the gay lobby!” “We are living in a thought dictatorship and nobody is saying it out loud.” Is that true? Each time Italy tries to step forward with civil rights, or to fight for the empowerment of minorities, someone invariably counters: “don’t we have more pressing issues to worry about?”

In recent years, “There are more important things to worry about” has become a mantra, a veritable trend. The favourite answer in every debate. Using this logic, many battles become a lesser priority because there is always a ‘more pressing issue’.

this way, the right to end one’s life, the right of single or unmarried adults to adopt or become parents, the rights of LGBTQIA+ communities, the jus soli [the right to apply for citizenship in the country you were born in], and gender parity slide to the bottom of the list of priorities. Meanwhile, those ‘more pressing issues’ are never settled either.

Italy is forty-first in the world rankings on press freedom, and records the second lowest employment rate in Europe. In this book, Cathy La Torre draws the map of a journey to guarantee the rights we can no longer wait for. She illustrates with practical examples how other states have managed to achieve – at no cost- the objectives that Italy keeps postponing.
This gentle guidebook will enable us to promptly answer that recurrent question: “Aren’t there more important issues?”

Limba sarda

Cathy La Torre

Nàscia a Erice de mama stadunidensi e babu sicilianu, a pustis de su liceu clàssicu, si movit in Bologna po sighiri s’Universidadi, innui si gràduat in giurisprudèntzia in su 2004, e de su 2011 est inscrita in s’Albu de is abogaus de sa biddamanna emiliana-romagnola.

In su 2008 at fundau su Tzentru Europeu de is Stùdius a pitzus de sa discrimatzioni; e in su 2010 est stètia nomenada vicepresidenti de su Movimentu Identidadi Trans (càrriga chi at tentu fintzas a su 2019). In su 2016 at co-fundau s’assòtziu Gay Lex: una arretza de abogaus e de ativistas po sa tutela de is deretus de sa genti gay, lesbicas, bisessualis, trans.

In su 2010 est stètia coordinadora provintziali de Sinistra Ecologia Libertà in sa provìntzia de Bologna; carriga tenta fintzas a su 2011, annu innui est intrada a fai parti de su cunsìlliu comunali de Bologna. De su 2011 a su 2016 est stètia consillera comunali a Bologna, eligia in is schieras de Sinistra Ecologia Libertà a sustentamentu se du candidau sìndigu Virginio Merola. Est stètia cumponenti de sa Diretzioni Natzionali de Sinistra Ecologia Libertà de su 2013 fintzas a s’acabu de su partiu in su 2016 comenti Responsàbili Natzionali Deretus.

In su 2018 fundat, impari a s’abogada Silvia Gorini, su stùdiu legali “Associate Wildside Human First”, de calidadi po su cambu de is tecnologias noas.
In su Mesi de Argiolas 2019 at ghetau ainnati sa campànnia online Odiare Ti Costa: campànnia chi ofrit assistèntzia legali a chini est vìtima de violèntzia e difamatzioni in su web; gràtzias a custu progetu, at bintu su primu prèmiu in sa categoria “professionisti pro bono” a is The Good Lobby Awards in su 2019.
In su Gennàrgiu 2020 est stètia scedada a intru de is dexi fèminas de su 2020 de “Io Donna”.
In su Mesi de Argiolas 2020 at fatu sciri sa disponibilidadi a si candidai a sa càrriga de sìndigu de Bologna po is eletzionis aministradivas de su 2021, pighendi parti a eletzionis primàribs eventualis in sa coalitzioni de su centru-manca. Po custu acuntèssiu, at spuncionau su Partito Democratico a non si arretirai po ndi pesai custa coalitzioni. In su beranu 2021, La Torre detzidit de sustenni po custas primàrias sa candidadura de s’assessori a sa cultura de essida Matteo Lepore, elìgiu agoa a sìndigu.

“Ci sono cose più importanti”

“Is giorronalis e is mèdia chistionant sceti de argumentus politicamenti currìgius. No si podit brullai prus a pitzus de nudda. Chi imperas fueddus comenti “signore e signori” ti nant chi no ses inclusivu. Sa famìllia est cussa fata de babu e mama, abastat cun sa lobby gay! Biveus in una ditatura de is pensamentus ùnicus e nemus si ddu narat.”

Est diaderus aici? Dònnia borta chi in Itàlia si provat a fai unu passu annatis in su setòri de is diritus tzivilis o si cumbatit po difendi o s’empowerment de cussas chi nareus minorantzas, calincunu luegus murrùngiat: “Ma no ddoi funt cosas prus de importu?”

Sa retòrica de “ddoi funt cosas prus de importu” de is ùrtimus annus est mudada in una tendèntzias po diaderus, sa sceda preferia in dònnia chistioni. E est pròpriu sighendi custa lògica chi batallas medas si ponint in segundu pranu, poita, difatis, ddoi est sempri calincuna cosa prus “de importu”.

E aici s’acabu-vida, su deretu a s’adotzioni o a sa genitorialidadi po genti bagadia o chentza de cojai, is deretus de sa genti LGBTQIA+, su ius soli, sa paridadi a intru de is òminis e is fèminas currint atesu in s’agenda de sa prioridadi.
In s’interis, perou, is “cosas de importu” non funt acadias mai. S’Itàlia est a su de corantunu postus in sa classìfica mondiali po sa libertadi de imprenta, seus penùrtimus po su tanti de ocupatzioni in Europa.

In custu lìburu, Cathy La Torre fait su sestu de unu biaxi me in is deretus che no podint prus abetai. Po mesu de esemprus realis, contat comenti in atrus logus ant fatu, meda bortas chentza de spendi, cussu chi in Itàlia si perlongat ancora.
Unu manuali garbosu chi s’at a permiti di teni sèmpiri una sceda pronta e fundada a sa dimanda bècia: “Ma no ddoi funt cosas prus de importu?”